Seminario D.Lgs 231/01 ai tempi del Covid-19

D.Lgs 231/01 ai tempi del Covid-19: Responsabilita’ amministrativa degli enti e Modelli organizzativi.

Ne parleremo al seminario organizzato da Isaq Consulting srl e Omnia scrl, agenzia formativa accreditata presso la Regione Toscana, Venerdì 2 Ottobre alle 14.30 presso Confcommercio sede di Pistoia, Viale Adua, 128.
L’incontro è rivolto a datori di lavoro, dirigenti, responsabili aziendali, liberi professionisti e consulenti aziendali ed ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti le nozioni di base necessarie  a comprendere gli obblighi previsti dal D.Lgs 231/2001 ai tempi del Covid-19.
Vari i temi affrontati: dai reati e le sanzioni previsti dal Decreto, al Modello Organizzativo Gestionale, all’Organismo di Vigilanza, ad un focus specifico sull’equiparazione ad infortunio del contagio da Covid-19 sul luogo di lavoro.

Il corso è valido come aggiornamento Rspp/Aspp, Dirigenti, Preposti (4 ore/crediti).
La partecipazione è gratuita, mentre per il rilascio dell’attestazione di frequenza il costo è di € 90,00 + iva.

Ricordiamo che per esigenze legate al rispetto delle normative anti-contagio, la partecipazione sarà riservata ad un massimo di 24 persone.

Info & Iscrizioni:
tel. 0573 308142
mail irene.lauria@isaqconsulting.itpistoiaformazione@confcommercio.ptpo.it

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: LE SANZIONI EMESSE NEL 2019

Lo studio di Federprivacy

Un recente studio del gennaio 2020 ha svelato lo stato delle sanzioni irrogate a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo in materia di dati personali (Reg. UE 679/2016, c.d. GDPR).
Tale studio è stato effettuato da Federprivacy, la principale associazione di categoria italiana, , iscritta nel Registro del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013, il cui principale scopo è quello di radunare e rappresentare tutti i professionisti della privacy e della protezione dei dati.

Gli esiti

Lo studio in questione ha rilevato che nel corso del 2019 sono state 190 le multe comminate dalle autorità per la privacy nell’ Unione Europea per un totale di 410 milioni di euro.

Soprattutto, il Garante italiano è risultata l’autorità più attiva con 30 provvedimenti sanzionatori emessi, per le seguenti infrazioni:

  • nel 44% dei casi per trattamenti illeciti di dati;
  • nel 18% dei casi per insufficienti misure di sicurezza;
  • nel 13% dei casi mancato rispetto dei diritti degli interessati;
  • nel 9% dei casi per omessa o inidonea informativa;
  • nel 9% dei casi per incidenti informatici o altri data breach.

L’ammontare complessivo delle sanzioni irrogate è stato pari a € 4.341.990.

Il settore più colpito è stato quello della P.A. destinatario del 17% del totale delle multe, a seguire quello delle telecomunicazioni, destinatario del 14,7% del totale delle multe emesse.

Si ricorda che il GDPR ha assunto ormai piena efficacia nel territorio europeo da oltre un anno e prevede l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie che possono arrivare fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo globale dei trasgressori.

Per evitare tali conseguenze, è necessario adeguare la propria struttura (azienda/studio professionale/ente pubblico/associazione …) alle nuove previsioni, intraprendendo un percorso verso la compliance (conformità) normativa.

Nota a cura dell’ Avv. Lavinia Vizzoni

Coronavirus COVID 19 – Prendiamo le dovute precauzioni

La sempre crescente attenzione che il tema del “CoronavirusCOVID 19 sta creando, ed i recenti casi di contagio che hanno interessato anche la Toscana, porta la doverosa necessità di far a Voi pervenire indicazioni per le “applicazioni aziendali” in termini di Sicurezza sul Lavoro relative a questo tema.

Partiamo dal presupposto che, non trattandosi di un rischio proprio dell’attività lavorativa, l’inserimento di una specifica Valutazione nell’ambito di un processo di Valutazione dei Rischi, così come l’aggiornamento del relativo DVR, risulta di fatto, seppur giustificabile concettualmente, una misura non dovuta per la stragrande maggioranza delle attività.

Nonostante ciò, sebbene il rischio di contagio sia riscontrabile nella vita quotidiana e privata di ogni individuo,  l’ambiente di lavoro è un luogo dove generalmente Vi è concentrazione di persone che possono pertanto agevolare l’eventuale contagio e pertanto alcune precauzioni possono dover essere messe in campo al fine di salvaguardare la tutela dei collaboratori.

In base agli obblighi generali e specifici di cui all’art. 2087 c.c., infatti il datore di lavoro è, sempre e comunque, garante dell’integrità psicofisica dei lavoratori. Inoltre, ci sono gli obblighi di informazione di cui all’art. 18, comma 1, lett. i) che si concretizzano nell’adozione delle cautele previste, se non imposte, dalla pubblica autorità e dal Ministero della salute (per esempio queste) ed il dovere di mantenersi aggiornati sulla loro evoluzione.

Al fine di agevolare l’imprenditore, contribuendo alla corretta diffusione di informazioni, abbiamo predisposto una breve nota con indicazioni e precauzioni da mettere in atto internamente all’azienda:

  • COSA È IL CORONA VIRUS:

E’ un nuovo ceppo influenzale di natura virale per il quale ancora non sono stati sviluppati da parte della popolazione i dovuti anticorpi tali da evitare con facilità il contagio. Questo genera conseguentemente una alta “viralità” ed una conseguente alta possibilità di contagio.

  • IL RISCHIO DI CONTAGIO:

Il rischio di contagio riguarda le persone che vengano a contatto stretto e diretto con soggetti già malati.

La trasmissione può avvenire anche per “via aerea”, per le  goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite la saliva, tossendo e starnutendo. Il contatto può avvenire ad esempio anche tramite le mani toccando con le mani contaminate bocca, naso o occhi ed, in rari casi attraverso contaminazione fecale (ad esempio l’utilizzo promiscuo di servizi igienici). In linea generale è difficile che la contaminazione possa avvenire in “area aperta” se non direttamente a stretto contatto con la persona malata. Trattandosi di malattia respiratoria non è ipotizzabile la trasmissione tramite gli alimenti, che comunque sia, devono essere manipolati rispettando le buone pratiche .

Il virus ha un periodo di incubazione che supera i 7 giorni pertanto la persona infetta potrebbe non manifestare ancora i sintomi ed essere in grado di trasmettere il virus ad altri.

Ci sono studi ancora in corso per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus.

  • QUALI FORME DI TUTELA APPLICARE:

Le forme di tutela generali da applicare nell’ambito lavorativo non differiscono da quelle di generale tutela che sono previste nella quotidianità e pertanto basate sulle indicazioni fornite dal Ministero della Salute.

  1. Lavarsi frequentemente le mani
  2. Porre attenzione all’igiene delle superfici
  3. Evitare contatti stretti e protratti con persone che manifestano sintomi influenzali
  4. Coprire la bocca ed il naso quando si tossisce o si starnutisce
  5. Mantenere una buona aerazione dei locali chiusi
  6. Adottare ogni ulteriore misura di prevenzione dettata dal Datore di Lavoro

In caso di sospetto contagio, ovvero qualora nell’ambito lavorativo si venga a contatto con  che manifesti sintomi o sospetto caso (provenienza da “zone rosse” della Lombardia e del Veneto, provenienza da trasferte recenti all’estero (entro i 14 gg), ecc.):

  • contattare i servizi sanitari segnalando che si tratta di caso sospetto di “nCoV” (il numero verde di riferimento è il 1500)

Nell’attesa dell’arrivo del personale sanitario:

  1. evitare il contatto con personale malato
  2. se disponibile dotare la persona di mascherina protettiva
  3. Lavarsi accuratamente le mani (prestare particolare attenzione a superfici che possono essere venute a contatto con la persona quali ad esempio bagni condivisi, indumenti del malato, ecc.)
  4. Smaltire eventuale materiale utilizzato dal paziente (fazzoletti di carta usati, sciarpe, mascherina eventualmente utilizzata, ecc.) in un sacchetto impermeabile.
  • RACCOMANDAZIONI:
  1. OBBLIGO per chiunque manifesti sintomi influenzali di qualsivoglia natura di NON recarsi a lavoro
  2. Limitare le trasferte al minimo necessario
  3. Sospensione di visite da parte di clienti, consulenti, collaboratori, ecc. provenienti dalle aree a rischio limitando, in generale, il più possibile situazioni quali riunioni ed altre situazioni per le quali si permanga in luogo chiuso e ristretto per molto tempo con altre persone
  4. In caso di accesso di corrieri e trasportatori, non essendo possibile definire a priori la loro provenienza ed i precedenti spostamenti, agevolare le operazioni di carico/scarico delle merci in area esterna.
    A titolo informativo si ricorda che le merci, anche provenienti dalla Cina, non costituiscono rischio di contagio diretto.
  • APPLICAZIONE AZIENDALE:

Indipendentemente dalla tipologia di attività svolta è “raccomandato” procedere con la trasmissione della presente informativa a tutti i lavoratori/collaboratori dell’azienda indicando un riscontro di “avvenuta” informazione.

Per info ed approfondimenti: ISAQ Consulting S.r.l. – segreteria@isaqconsulting.it – 0573 308142

 

Nota tecnica a cura di Briganti Michele
esperto in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro