Piscine in strutture ricettive: nuove regole per lo svuotamento

Il Consiglio della Regione Toscana, il 2 maggio scorso, ha approvato un emendamento alla LRT 8/2006 che rimuove l’obbligo di svuotamento annuale, a patto che sia stata implementata un’idonea procedura di autocontrollo della sicurezza delle acque con la supervisione del responsabile degli impianti.

L’emendamento entrerà in vigore con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana.

In sintesi, per le piscine private a uso pubblico ovvero gli impianti di alberghi, campeggi, villaggi turistici e agriturismi:

  • non è più obbligatorio lo svuotamento annuale;
  • l’obbligo di svuotamento completo resta comunque ogni 3 anni;
  • è obbligatorio attestare la sicurezza delle acque attraverso esiti di analisi di laboratorio da effettuare almeno 15 giorni prima dell’apertura delle vasche, nel rispetto dei parametri previsti dal regolamento regionale e dei requisiti igienico-sanitari;
  • è obbligatorio eseguire congiuntamente alla analisi operazioni di pulizia delle pareti delle vasche.

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Patente a punti per imprese edili: come funziona?

Patente a punti per imprese edili

Il D.L. 19/2024 introduce, all’articolo 29, comma 19 la “patente a crediti”, dal 1° ottobre 2024, per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili. Le novità riportate sono inserite nel D.Lgs. 81/2008, sostituendo l’art. 27.

Scorriamo qui i punti principali in cui la patente si articola.

Come ottenere la patente a punti?

La patente è rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro in formato digitale con un punteggio iniziale di 30 crediti; i requisiti per il rilascio sono i seguenti:

  • Iscrizione alla Camera di Commercio;
  • Adempimento degli obblighi formativi;
  • Possesso del DURC;
  • Possesso del DVR;
  • Possesso del DURF.

Come funzionano i crediti?

In caso di violazioni, si avrà una decurtazione dei crediti così distribuita:

  • Violazioni di cui all’Allegato I (Dlgs 81/2008): 10 crediti
  • Violazioni che espongono i lavoratori a rischi: 7 crediti
  • Sanzioni di cui al decreto-legge 12/2002: 5 crediti
  • Infortuni sul lavoro:
    • Morte: 20 crediti;
    • Inabilità permanente: 15 crediti;
    • Inabilità temporanea > 40 giorni: 10 crediti;
  • Sospensione della patente in caso di infortuni gravi.

È prevista la possibilità di reintegro dei crediti tramite:

  • Frequenza di corsi di formazione: 5 crediti per corso;
  • Trascorsi 2 anni senza violazioni: 1 credito per anno;
  • Adozione di modelli di organizzazione e gestione: 5 crediti.

Quali sanzioni sono previste?

Sono inoltre previste sanzioni per l’operatività senza patente o con punteggio inferiore a 15:

  • Multa da 6.000 a 12.000 euro;
  • Esclusione dai lavori pubblici per 6 mesi.

Nel testo sono previste anche la creazione di una sezione apposita sul portale nazionale del sommerso per la gestione delle patentila possibilità di estendere il sistema ad altri ambiti di attività (già prevista nel testo previgente del D.L. 81/2008) e la possibilità di esenzione dalla patente per le imprese con attestato di qualificazione SOA.

Quali nuove responsabilità introduce?

Nelle ultime righe di questo articolo troviamo due modifiche puntuali, ma estremamente importanti, al D.Lgs. 81/2008 che riguardano le responsabilità da parte dei committenti o dei responsabili dei lavori, rispetto a questa nuova patente:

  • Articolo 90 (Obblighi del committente o del responsabile dei lavori), dove si aggiunge l’obbligo verifica del possesso della patente da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi (aggiunta lettera “c” al comma 1);
  • Articolo 157 (Sanzioni per i committenti e i responsabili dei lavori): aumento delle sanzioni per la violazione degli articoli 90 (commi 7, 9, lettere b-bis) e c) e 101 (comma 1): da 711,92 a 2.562,91€.

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Formazione in materia di sicurezza: quando è obbligatoria?

Formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 6301/2024 del 13 febbraio 2024 ha ribadito l’importanza cruciale della formazione sulla sicurezza per la tutela dei lavoratori. La Corte ha chiarito che la formazione non è solo un’opzione per i datori di lavoro, ma un obbligo inderogabile, evidenziando che:

  1. Formazione specifica per le mansioni: Non basta un corso generico di sicurezza; è necessaria una formazione mirata ai rischi e alle procedure specifiche del lavoro che il dipendente svolgerà.
  2. Formatori qualificati: La formazione deve essere fornita da professionisti abilitati, non può essere sostituita dalla semplice trasmissione di nozioni da parte di colleghi più esperti.
  3. Tempestività della formazione: Il lavoratore deve ricevere la formazione prima di iniziare le sue mansioni. Non è accettabile assegnare un compito e solo successivamente fornire la formazione necessaria.
  4. Conseguenze della mancata formazione: La mancata formazione può comportare gravi conseguenze per il datore di lavoro. Nel caso esaminato, la Corte ha condannato l’amministratore unico e legale rappresentante della società per violazione dell’articolo 37 del D.Lgs. 81/2008.

Il caso

Il caso riguarda l’infortunio di un lavoratore interinale addetto alla lettura dei contatori, che ha subito gravi lesioni a seguito di un incidente sul lavoro. La Corte ha condannato l’amministratore unico e legale rappresentante della società per la quale lavorava il dipendente, evidenziando la mancanza di una formazione specifica in materia di sicurezza sul lavoro, contravvenendo all’articolo 37 del D.Lgs. 81/2008.

La Corte ha enfatizzato che la formazione sulla sicurezza deve essere specifica per le mansioni svolte e non può essere sostituita dalla semplice trasmissione di conoscenze da parte di colleghi più esperti. La negligenza in questo ambito è considerata una grave violazione delle normative di sicurezza, con conseguenze penali per i datori di lavoro.

La formazione come prevenzione

La sentenza ha chiarito che una formazione adeguata è fondamentale per prevenire gli infortuni sul lavoro. Nel caso specifico, l’infortunio avrebbe potuto essere evitato con una formazione specifica sui rischi connessi alla mansione del lavoratore. La Corte ha rilevato che il lavoratore aveva ricevuto solo un corso generale di sicurezza di 4 ore e non aveva ancora partecipato al corso di formazione specifica programmato per i giorni successivi.

Docenti qualificati

I docenti che impartiscono la formazione sulla sicurezza devono essere qualificati. La Corte ha criticato la pratica di trasmettere informazioni verbali o gestuali da parte di colleghi esperti, sottolineando che questa non può sostituire una formazione formale. I docenti devono possedere conoscenze tecniche adeguate per trasferire competenze effettive ai lavoratori, comprese le procedure operative sicure e l’uso corretto delle attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale.

La formazione può salvare la vita

Questa sentenza è un chiaro avvertimento per tutte le aziende: investire in formazione sulla sicurezza non è solo un obbligo legale, ma un dovere morale per proteggere la salute e l’incolumità dei lavoratori. Un ambiente di lavoro sicuro è più produttivo e rappresenta un vantaggio competitivo per l’impresa.

Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che l’infortunio del lavoratore addetto alla lettura dei contatori avrebbe potuto essere evitato con una formazione specifica sui rischi connessi alla sua mansione.

Benefici di una formazione efficace

  • Riduce il rischio di infortuni sul lavoro e malattie professionali.
  • Migliora la consapevolezza e la conoscenza dei lavoratori sui rischi e le procedure di sicurezza.
  • Aumenta la produttività e l’efficienza.
  • Rafforza il morale e la motivazione dei lavoratori.
  • Migliora l’immagine e la reputazione dell’azienda.

Quale formazione è obbligatoria?

Tutti i lavoratori devono partecipare a una formazione iniziale suddivisa in due moduli:

  1. Formazione generale: durata di almeno 4 ore, valida per ogni tipo di impresa.
  2. Formazione specifica: durata variabile da 4 a 12 ore in base al settore economico (codice ATECO) e al livello di rischio. Questa formazione deve essere aggiornata ogni 5 anni con corsi di almeno 6 ore, includendo evoluzioni e innovazioni significative, applicazioni pratiche, approfondimenti giuridico-normativi, tecnici e organizzativo-gestionali sulla sicurezza, rischi e misure di prevenzione.

Conclusione

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: la sicurezza sul lavoro non è un optional, ma un obbligo legale e morale che deve essere preso con la massima serietà. La formazione e l’informazione sono strumenti indispensabili per prevenire gli infortuni e salvaguardare la vita e l’integrità fisica dei lavoratori.

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Nuova normativa acque potabili e sicurezza dell’acqua in azienda

Tutte le aziende in cui si utilizza acqua per la preparazione di alimenti e bevande (compresi, ad esempio i bar che utilizzano acqua per alimentare la macchina del caffè) devono garantire che l’acqua sia potabile secondo i nuovi parametri definiti nel D.Lgs. 18/2023.

La responsabilità sulla salubrità dell’acqua utilizzata in azienda spetta al Gestore idrico soltanto fino al punto di consegna ovvero il contatore; da lì in poi ricade sul cosiddetto GIDI.

Con tale espressione la normativa identifica il proprietario, il titolare, l’amministratore, il direttore o qualsiasi soggetto, anche se delegato o appaltato, che sia responsabile del sistema idro-potabile di distribuzione interno ai locali pubblici e privati, collocato fra il punto di consegna e il punto d’uso dell’acqua.

 

Che cosa è necessario fare in azienda?

Il GIDI deve valutare il rischio che l’edificio possa, con il suo impianto idrico, causare

contaminazione sia microbiologica sia chimica dell’acqua utilizzata all’interno del locale.

Va quindi scritta una valutazione del rischio prendendo in considerazione una serie di criteri definiti nei Rapporti ISTISAN 22/32 (Linee guida valutazione e gestione del rischio per la sicurezza acqua nei sistemi di distribuzione interni degli edifici prioritari e non prioritari e in talune navi ai sensi della Direttiva (UE) 2020/2184).

 

Quando è necessario eseguire delle analisi chimiche e/o microbiologiche?

Quando dalla valutazione del rischio emerge un livello di rischio oltre determinate soglie, è necessario effettuare delle analisi sia chimiche che microbiologiche.

In particolare, la normativa pone particolare attenzione a Piombo e Legionella.

Se nei locali dell’impresa ci sono dei punti a rischio di proliferazione Legionella (ad esempio, le docce all’interno di spogliatoi), si dovranno eseguire analisi specifiche per l’individuazione del batterio e, quindi, valutare il rischio e attuare quanto definito nelle Linee guida ministeriali del 2015 per la prevenzione del rischio legionellosi.

 

Valutazione rischio acque e rischio Legionellosi: che rapporto c’è?

Il Decreto 18/2023 sulla potabilità dell’acqua va di pari passo alle linee guida

ministeriali per la prevenzione della Legionella, in quanto, se – mettendo in pratica quanto prescritto dal decreto – emerge un rischio legionellosi nei locali dell’impresa, si dovrà prevedere un DVR specifico Legionella e attuare le misure preventive descritte nelle linee guida ministeriali.

In ogni modo, è importante sapere che attività come alberghi, palestre, centri sportivi, camping, B&B, RSA, piscine, centri termali e anche parrucchieri e altre attività in cui si fa un uso frequente di acqua con vaporizzazione, devono redigere il DVR Legionella a prescindere dal decreto sulla potabilità delle acque.

 

Rischio acque e rischio legionellosi: chi è responsabile in azienda?

Per quanto riguarda le figure di responsabilità, la valutazione del rischio acque e quella del rischio legionellosi ricadono su due diverse figure che, in alcuni casi, potrebbero anche coincidere:

  • Per il rischio acque viene identificato il GIDI che, per le attività di ristorazione, coincide con l’OSA ovvero il responsabile dell’applicazione della normativa HACCP;
  • Per il rischio legionellosi viene identificato un responsabile Legionella: in genere, è il titolare della struttura ma tale ruolo potrebbe essere anche ricoperto dall’OSA o il GIDI. Questa figura dovrà, inoltre, prendere decisioni anche in merito alla gestione delle non conformità (ovvero campioni positivi) .

In entrambi i casi, possono essere identificati dei delegati che ricevono delega per seguire la documentazione ed il monitoraggio legato a tali normative.

 

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Webinar 6 ottobre 2022 | Certificazione per la parità di genere nei luoghi di lavoro

Sai che le imprese che dimostrano di diminuire il divario di genere al loro interno attraverso azioni concrete hanno diritto a sgravi contributivi?

Con la legge 162/2021 è stata introdotta la certificazione della parità di genere, che ha l’obiettivo di incentivare le aziende a ridurre le differenze tra uomo e donna in ambito lavorativo.

Ma come si ottiene? Quali sono i requisiti e i vantaggi per le aziende?
Scoprilo partecipando al webinar gratuito organizzato da Isaq Consulting giovedì 6 ottobre. Insieme agli esperti del settore, analizzeremo quali sono i vantaggi offerti dalla certificazione e gli adempimenti normativi da rispettare.

L’appuntamento è dalle 14:30 alle 16:30 sulla piattaforma Zoom.

Iscriviti tramite il form al seguente link: https://forms.office.com/r/tUyJJUtRPQ

A breve i nuovi obblighi: cambia il regolamento antincendio per le PMI

Ricordiamo che a breve entreranno in vigore i tre Decreti Ministeriali sulla prevenzione incendi nei luoghi di lavoro, i quali ridefiniscono i criteri per la sicurezza antincendio.

A settembre 2021 sono stati pubblicati, infatti, tre nuovi Decreti, che modificano l’attuale normativa sulla sicurezza antincendio. Ma quali sono le scadenze che riguardano le aziende?

  • 4 ottobre 2022. Con l’entrata in vigore del Decreto GSA, cambiano i casi in cui scatta l’obbligo di predisporre il piano di emergenza. Inoltre, cambiano le caratteristiche della formazione antincendio da destinare ai lavoratori.
  • 29 ottobre 2022. Con l’entrata in vigore del Decreto Minicodice, cambiano i criteri alla base della valutazione del rischio incendio e, di conseguenza, cambiano le misure di prevenzione, protezione e gestionali antincendio da adottare nei luoghi di lavoro. In particolare, negli ambienti classificati a basso rischio incendio.

Per riassumere, le novità introdotte dai decreti riguarderanno: i criteri di valutazione del rischio incendio, la definizione del piano di emergenza, la formazione per gli addetti, la progettazione degli ambienti classificati a basso rischio.

Per un check sulla tua situazione aziendale o su come riadeguarla, contattaci allo 0573 308142.

Importanza di una corretta conservazione degli alimenti nel periodo estivo

Per chiunque somministri alimenti deperibili come materie prime e prodotti finiti, risulta importante effettuare la verifica dell’efficienza delle apparecchiature frigo e congelatori, così da mantenere in sicurezza i cibi viste le elevate temperature ambientali in questo periodo.

È quindi importante controllare le temperature di conservazione degli alimenti, al fine di ridurre il rischio di contaminazione, causato da microrganismi (come batteri, parassiti e virus), di materie prime, semilavorati o prodotti finiti.

Numerose malattie a trasmissione alimentare sono, infatti, legate a una conservazione non corretta degli alimenti.

Il sistema HACCP prevede che tutti gli operatori effettuino il monitoraggio e la registrazione delle temperature delle apparecchiature frigorifere e congelatori (compresi mezzi di trasporto refrigerati), su moduli cartacei o con registrazione digitale.

Per sapere di più sulla corretta procedura da seguire, lo staff tecnico di Isaq è a disposizione per una prima consulenza gratuita.

Contatta i nostri Uffici allo 0573 308142

Additivi nella produzione alimentare: biossido di titanio vietato dal 7 agosto 2022

A partire da agosto 2022 entra in vigore l’applicazione del Regolamento UE 2022/63, che revoca l’autorizzazione all’uso del biossido di titanio come additivo nei prodotti alimentari.

Cosa prevede il nuovo regolamento?

Gli alimenti contenenti biossido di titanio immessi sul mercato dell’UE prima del 7 agosto 2022 possono rimanere sul mercato fino al termine minimo di conservazione o alla data di scadenza.

Gli alimenti prodotti o immessi sul mercato dopo il 7 agosto 2022 non potranno più contenere tale additivo, a causa della sua presunta tossicità dimostrata dal parere scientifico dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

Ma cos’è il biossido di titanio?

Il biossido di titanio è un additivo utilizzato negli alimenti come colorante. La funzione dei coloranti alimentari è quella di rendere gli alimenti visivamente più accattivanti, di dargli colore. Tale additivo viene utilizzato per conferire bianchezza e opacità agli alimenti (ad esempio, prodotti da forno, zuppe, brodi e salse).

Inoltre, segnaliamo l’importanza di integrare nel proprio manuale di autocontrollo una procedura idonea per l’uso e la gestione degli additivi.

Il team ISAQ è a disposizione per verifiche e aggiornamenti della documentazione relativa all’autocontrollo e al sistema HACCP.

Per sapere quali sono le procedure idonee e cosa deve contenere il manuale di autocontrollo, contattaci al 0573 308142.

Webinar 14 luglio: Modello organizzativo 231 e criteri di ecosostenibilità

Quali vantaggi comporta per le PMI l’integrazione tra i modelli di prevenzione dei reati e i criteri di ecosostenibilità?

Le connessioni tra le logiche del D.lgs. 231/01 e l’adozione dei modelli di business ecosostenibile sono molteplici. Il quadro normativo attuale richiede lo sviluppo di piani di sostenibilità per governare specifiche aree di rischio, creando vantaggi competitivi.

Ma in cosa consiste il modello 231? E quali opportunità fornisce un approccio sostenibile?

Per avere tutte le risposte, non perderti l’appuntamento giovedì 14 luglio dalle 14:30 alle 16:30 in aula virtuale Zoom, in collaborazione con ESG Italia.

Con l’intervento di professionisti del settore, parleremo di:

Avv. Francesca Donati, Consulente Isaq Consulting – “Il modello organizzativo 231: inquadramento introduttivo generale
Dott. Corrado Bei, Managing Director ESG Italia – “Il D.Lgs. 231/2001 e criteri ESG: Un approccio integrato. L’importanza della governance e della gestione dei rischi nel nuovo paradigma ecosostenibile
Avv. Aurora Cavo, Consulente Isaq Consulting – “Il MOG e le sfide della responsabilità tra compliance e sostenibilità
Avv. Lavinia Vizzoni, Consulente Isaq Consulting, e Dott. Corrado Bei – Conclusioni e prospettive
Question Time 

Per partecipare iscriviti gratuitamente al form di seguito: https://forms.office.com/r/A3jNPieMXr

Novita’ antincendio: partecipa al seminario il 16 Giugno con il Corpo Vigili del Fuoco

Vi ricordiamo che a Settembre dello scorso anno il Ministero dell’Interno ha emanato tre importanti decreti che modificano la normativa attuale sul rischio antincendio. Quest’anno la tua azienda sarà quindi interessata da importanti novità in materia di sicurezza.

Vuoi sapere quali?

Partecipa il 16 giugno dalle 14.30 alle 16:30 al seminario gratuito in collaborazione con il Corpo dei Vigili del Fuoco. L’appuntamento è all’Hotel Villa Cappugi di Pistoia (Via di Collegigliato, 45)

Parleremo di:
– Inquadramento generale: Il decreto controlli e manutenzioni, con l’intervento dell’Ing. Fabio Tossut, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pistoia
– Decreto Formazione e Decreto MiniCodice, con l’intervento dell’Ing. Fabrizio Vestrucci, Funzionario Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pistoia

Sarà un’occasione per approfondire le ultime novità normative direttamente con chi si occupa della sicurezza antincendio ogni giorno.

Per partecipare al seminario, registrati tramite questo form: https://forms.office.com/r/zP0E4K2YRW

Scarica il programma del seminario che trovi in allegato.

 

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