In vista della prossima apertura della stagione estiva, è utile ricordare come gestire correttamente le piscine a uso pubblico e/o collettivo, elencando che cosa è necessario e che cosa è vietato fare.
Normativa di riferimento
La normativa che disciplina i requisiti delle piscine a uso natatorio è di ambito regionale. Nel caso della Toscana, il testo di riferimento è il Regolamento 54/R/2015, che non si applica alle piscine destinate ad usi speciali collocate all’interno di una struttura di cura, di riabilitazione, di estetica, termale, la cui disciplina è definita da una normativa specifica
Riempimento e svuotamento delle piscine
- È vietato utilizzare l’acquedotto per il riempimento delle piscine, salvo possibile deroga del gestore per le strutture pubbliche o aperte al pubblico o per uso collettivo;
- Lo svuotamento completo della vasca può non avvenire con periodicità annuale, ma triennale, a condizione che vengano rispettati determinati requisiti;
- Questa modifica è stata introdotta per favorire il risparmio idrico, tenendo conto dei cambiamenti climatici e dei progressi tecnologici nel monitoraggio della qualità dell’acqua.
Requisiti per lo svuotamento triennale delle piscine
Per poter usufruire dello svuotamento triennale, è necessario garantire:
- L’utilizzo di sistemi di copertura adeguati durante il periodo di chiusura.
- La pulizia regolare del fondo e delle pareti della vasca.
- La sanificazione periodica dell’area di battente.
- La limitazione dell’uso di disinfettanti contenenti acido isocianurico.
Controlli obbligatori sull’acqua
I controlli sull’acqua devono seguire le frequenze minime stabilite dall’allegato B del regolamento, in conformità con le procedure di valutazione dei rischi e il piano di autocontrollo.
Per gli impianti ad apertura stagionale, è obbligatorio un controllo di tutti i parametri igienici almeno 15 giorni prima dell’apertura.
Se ho una piscina privata cosa devo fare?
È vietato riempire la piscina privata non aperta al pubblico con acqua dell’acquedotto pubblico.
Gli utenti interessati possono utilizzare acqua proveniente da pozzi/sorgenti (rivolgendosi alla Regione) o rifornirsi con autobotti (di cui si deve mantenere fattura di acquisito e/o documento di trasporto).
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