Medicina del lavoro: le novità normative 2025 per le imprese

Con l’entrata in vigore della Legge 203/2024 (nota come “Collegato Lavoro” alla Legge di Bilancio 2025), sono state introdotte importanti modifiche al D.Lgs. 81/2008, che disciplina la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le novità, operative dal 12 gennaio 2025, interessano in particolare la medicina del lavoro e i relativi obblighi per le imprese.

Riepiloghiamo in sintesi le principali novità introdotte nel 2025.

 

Visite mediche preassuntive

Una delle modifiche più rilevanti riguarda un chiarimento relativo alle visite mediche preassuntive, che possono essere effettuate prima della firma del contratto di lavoro, per verificare l’idoneità del candidato alla mansione specifica.

È stato inoltre precisato come le visite mediche debbano essere eseguite dal Medico competente incaricato dall’impresa, escludendo la possibilità di servirsi delle ASL.

 

Sorveglianza sanitaria più mirata

La sorveglianza sanitaria è stata ridefinita per essere più aderente ai rischi effettivi. Le visite obbligatorie includono:

  • Visite preventive (anche preassuntive);
  • Visite periodiche, con cadenza stabilita dal medico competente;
  • Visite su richiesta del lavoratore, in caso di condizioni di salute particolari;
  • Visite al cambio mansione;
  • Visite al rientro da assenze superiori a 60 giorni, se ritenute necessarie.

 

Aggiornamento dell’elenco dei medici competenti

Il Ministero della Salute aggiornerà periodicamente l’elenco dei medici competenti, sulla base dei crediti ECM acquisiti, per garantire standard professionali elevati.

 

Accertamenti su tossicodipendenza e alcol-dipendenza

La Conferenza Stato-Regioni, inizialmente prevista entro il 31 dicembre 2024 e successivamente rimandata, dovrà stabilire nuove modalità di accertamento su tossicodipendenza e alcol-dipendenza, per una maggiore aderenza alle esigenze operative delle imprese.

 

Nuove responsabilità per le ASL

Le ASL diventano l’autorità competente per i ricorsi contro i giudizi di idoneità espressi dal medico competente.

 

Formazione obbligatoria aggiornata

È, infine, utile ricordare che è stato aggiornato e pubblicato l’Accordo Stato-Regioni sulla formazione, con nuovi contenuti minimi e durata dei corsi per lavoratori, preposti e datori di lavoro.

 

Cosa devono fare le imprese?

Relativamente alla Medicina del lavoro, ricordiamo i principali adempimenti cui sono tenute le imprese con almeno un lavoratore:

  • Nominare il Medico Competente;
  • Valutare i rischi per la salute dei lavoratori;
  • Attivare la sorveglianza sanitaria e programmare le visite mediche;
  • Gestire e aggiornare le cartelle sanitarie dei dipendenti;
  • Formare e informare i lavoratori coerentemente ai rischi delle proprie mansioni.

 

Come possiamo aiutarti

ISAQ Consulting supporta le imprese nell’adempimento di tutti gli obblighi previsti dalla normativa in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro, inclusa la Medicina del Lavoro, offrendo consulenza personalizzata, e assistenza continuativa e formazione certificata.

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LIVE WEBINAR | La certificazione per la parità di genere UNI/PdR 125:2022

In un mercato sempre più esigente in tema ESG, la certificazione sulla parità di genere UNI/PdR 125:2022 non è solo un impegno etico ma rappresenta un’opportunità concreta per le aziende italiane.

Questa certificazione permette, infatti, di ottenere concreti vantaggi competitivi in termini di reputazione, accesso a incentivi e attrattività verso talenti e investitori.

In particolare, le aziende certificate UNI/PdR 125:2022 possono beneficiare di:

  • Sgravi contributivi;
  • Premialità nei bandi pubblici e appalti, anche in ambito PNRR;
  • Miglioramento del rating finanziario e quindi accesso a condizioni di finanziamento più vantaggiose;
  • Effetti positivi su produttività e abbassamento del turn-over di dipendenti;
  • Allineamento agli obiettivi ESG, sempre più richiesti dal mercato.

 

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La partecipazione è gratuita, i posti sono limitati.

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Rischio botulismo: le regole per alimenti sicuri

Il rischio di botulismo alimentare è una minaccia seria e costante per i produttori alimentari e la filiera della ristorazione. Per garantire la sicurezza dei consumatori, è fondamentale conoscere e applicare rigorosamente le misure preventive di igiene alimentare. Vediamo in sintesi quali sono.

 

Che cos’è il botulismo?

Il botulismo alimentare è una grave intossicazione causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo batterio si trova comunemente nel suolo e nell’acqua, ma il vero pericolo si manifesta quando le sue spore, in condizioni favorevoli, si trasformano e producono una neurotossina estremamente potente.

Le condizioni ideali per la produzione della tossina sono:

  • Assenza di ossigeno (ambiente anaerobico): Tipico delle conserve, dei prodotti sottovuoto e sott’olio.
  • pH superiore a 4.5: La tossina si sviluppa in ambienti a bassa acidità.
  • Temperatura ambiente: La tossina si forma a temperature non controllate, tipiche della conservazione domestica o non refrigerata.

La tossina botulinica è insapore, inodore e invisibile. Ciò rende impossibile per l’uomo riconoscerla senza strumenti specifici, sottolineando l’importanza cruciale di processi di produzione sicuri.

 

Come prevenire il botulismo?

La prevenzione è l’unica strategia efficace contro il botulismo. Ecco le azioni fondamentali da implementare nel vostro piano di autocontrollo (HACCP):

  1. Qualità della materia prima: Utilizzare solo ingredienti freschi e di alta qualità riduce il rischio di botulismo. Le verdure e gli ortaggi devono essere puliti accuratamente per rimuovere residui di terra e sporco, che possono contenere spore di Clostridium botulinum.
  2. Controllo dell’acidità: Se si producono alimenti alcalini quali conserve a base di verdure poco acide (come fagiolini, funghi, zucchine), è essenziale acidificarle correttamente, ad esempio con aceto. L’acidità (pH inferiore a 4.5) impedisce la crescita del batterio.
  3. Gestione della catena del freddo: Per i prodotti freschi o a rischio, è fondamentale mantenere la catena del freddo dall’acquisto alla vendita e alla somministrazione. Le basse temperature non uccidono le spore, ma ne bloccano la germinazione e la produzione di tossina.
  4. Sterilizzazione e pastorizzazione: Non tutte le tecniche di riscaldamento sono efficaci per eliminare le spore di Clostridium botulinum: la pastorizzazione a temperature inferiori ai 100°C, anche se per tempi prolungati, non è sufficiente. La bollitura domestica in pentola non garantisce l’eliminazione delle spore, che resistono a lungo a 100°C.

 

L’unica soluzione efficace: l’autoclave

L’unico metodo scientificamente provato per la sterilizzazione delle conserve e l’eliminazione delle spore di Clostridium botulinum è l’uso dell’autoclave. Questo strumento professionale permette di raggiungere e mantenere temperature superiori ai 121°C per un tempo sufficiente a distruggere le spore.

Le aziende che producono conserve devono utilizzare l’autoclave come parte del loro processo produttivo per garantire la sicurezza del prodotto finale. Affidarsi a metodi artigianali di sterilizzazione è un rischio inaccettabile che può avere conseguenze legali e, soprattutto, mettere in pericolo la vita dei consumatori.

È quindi necessario assicurarsi che il processo produttivo rispetti i protocolli di sterilizzazione con l’autoclave. Se si producono alimenti soggetti a rischio botulismo e non si dispone di questa attrezzatura, è possibile collaborare con aziende specializzate nella produzione oppure valutare l’acquisto di conserve da fornitori certificati, che garantiscono la sicurezza dei propri processi.

 

La sicurezza alimentare non è un’opzione ma un obbligo normativo. L’impegno quotidiano nella prevenzione è la migliore garanzia per la salute dei nostri clienti e per la solidità della nostra azienda.

L’attenzione e il rigore nel seguire queste linee guida sono il primo passo per un’industria e una filiera alimentare sicura.

 

Hai bisogno di supporto?

ISAQ Consulting è al fianco delle aziende per supportarle nella valutazione del rischio NIAS e nella scelta di soluzioni sicure e sostenibili.

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Rivalsa INAIL: che cosa rischia il datore di lavoro?

Nell’ambito delle responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, c’è un rischio spesso sottovalutato ma di estrema rilevanza per le imprese: la rivalsa INAIL. Quando si verifica un infortunio o una malattia professionale, l’INAIL può chiedere al datore di lavoro il rimborso delle somme erogate al lavoratore, se viene accertata una violazione delle norme di sicurezza.

 

Cosa prevede la normativa?

Secondo il D. Lgs. 81/2008 e l’art. 10 del DPR 1124/1965, l’INAIL può esercitare un’azione di regresso nei confronti del datore di lavoro.

Questo significa che, oltre alle sanzioni amministrative e penali, l’imprenditore può essere chiamato a rimborsare direttamente all’INAIL importi anche molto elevati.

 

Quanto può costare un infortunio?

I rimborsi richiesti dall’INAIL possono variare sensibilmente in base alla gravità dell’infortunio o della malattia professionale. Ecco alcuni esempi indicativi:

  • Inabilità temporanea: oltre 10.000 € per casi prolungati.
  • Postumi permanenti: da 20.000 € a oltre 100.000 €, in base alla percentuale di invalidità.
  • Spese sanitarie: migliaia di euro per visite, ricoveri, interventi e riabilitazione in caso di necessità di cure prolungate e complesse.

 

La responsabilità del datore di lavoro

Anche in presenza di comportamenti imprudenti da parte del lavoratore, la responsabilità del datore non viene automaticamente esclusa. Solo condotte abnormi e imprevedibili possono interrompere il nesso causale.

 

Essere in regola non basta

In un contesto normativo in continua evoluzione – basti pensare alle recenti novità introdotte dal nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione obbligatoria – non è sufficiente avere documenti aggiornati. Serve un impegno concreto, continuo e documentato nella prevenzione.

 

Come proteggersi?

ISAQ Consulting offre un audit gratuito per verificare il livello di conformità della tua azienda alla normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Un piccolo passo che può fare una grande differenza.

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NIAS nei MOCA: un pericolo invisibile per la sicurezza alimentare

Nel mondo della sicurezza alimentare, esistono minacce silenziose che spesso sfuggono all’attenzione degli operatori, ma che possono avere un impatto significativo sulla salute dei consumatori. Una di queste è rappresentata dalle cosiddette NIAS – Sostanze Non Intenzionalmente Aggiunte – che possono essere presenti nei MOCA cioè nei Materiali e Oggetti destinati al Contatto con gli Alimenti.

 

Cosa sono le NIAS?

Le NIAS, acronimo anglosassone per Non-intentionally Added Substances, sono sostanze chimiche che possono trovarsi nei MOCA non perché siano state aggiunte volontariamente durante i processi di produzione dei materiali destinati al contatto degli alimenti, ma in quanto risultato di:

  • impurezze nelle materie prime;
  • reazioni chimiche durante la produzione dei MOCA;
  • processi di degradazione.

A differenza degli additivi o dei coloranti intenzionalmente aggiunti, la loro presenza è spesso sconosciuta e non sempre controllata. Alcune NIAS possono migrare dai materiali agli alimenti e, sebbene questa migrazione chimica possa avvenire in quantità minime, la presenza di queste sostanze negli alimenti può rappresentare un rischio per la salute umana.

 

Attenzione a queste NIAS

Tra le sostanze non intenzionalmente aggiunte ai MOCA e che possono migrare sugli alimenti, rappresentando un rischio concreto per la salute dei consumatori, troviamo:

  • Ammine Aromatiche Primarie (AAP): derivano dalla degradazione di coloranti azoici. Alcune sono classificate come cancerogene;
  • Ftalati: plastificanti noti per la loro capacità di interferire con il sistema endocrino;
  • Bisfenolo A (BPA) e analoghi: utilizzati in policarbonati e resine epossidiche, sono noti interferenti endocrini;
  • Metalli pesanti: possono essere presenti come impurezze nei pigmenti o nei materiali riciclati, con tossicità ben documentata.

Oltre a queste tipologie di sostanze, nei MOCA possono essere rintracciate altre NIAS ancora in fase di osservazione e studio da parte dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, delle quali ancora oggi non conosciamo le dirette conseguenze sulla salute umana.

 

NIAS: quali responsabilità per gli operatori del settore alimentare?

Chi opera nel settore alimentare ha la responsabilità di garantire che i MOCA utilizzati non rilascino sostanze pericolose. Le normative europee (come il Regolamento CE n. 1935/2004) stabiliscono requisiti generali, ma la gestione delle NIAS richiede un approccio più approfondito e consapevole, al fine di prevenire i rischi per la salute dei consumatori.

 

Come affrontare il rischio NIAS?

Ecco alcune azioni concrete che gli operatori del settore alimentare possono intraprendere per ridurre i rischi:

  • Selezionare fornitori affidabili, che garantiscano la conformità normativa e adottino le cosiddette GMP (Good Manufacturing Practices) cioè le buone pratiche di fabbricazione;
  • Richiedere documentazione tecnica dettagliata ai fornitori sui materiali e sulle analisi effettuate su tali materiali;
  • Valutare i rischi di migrazione delle NIAS in base al tipo di MOCA, alle condizioni d’uso e alla filiera produttiva;
  • Effettuare analisi di laboratorio, se necessario, per verificare la presenza di NIAS nei MOCA utilizzati;
  • Formare il personale sulla scelta consapevole dei materiali e sull’importanza della prevenzione;
  • Rimanere aggiornati su normative e studi scientifici in continua evoluzione.

Le NIAS rappresentano una sfida complessa ma fondamentale per la sicurezza alimentare. Solo attraverso un impegno condiviso tra produttori, fornitori e operatori del settore è possibile garantire la tutela della salute dei consumatori e la conformità normativa.

 

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Acqua potabile: nuovo decreto in vigore dal 29 luglio 2025

Il Decreto Legislativo 19 giugno 2025, n. 102, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 luglio, introduce importanti aggiornamenti in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano, recependo la direttiva europea 2020/2184 e aggiornando il precedente decreto del 2023.

 

Le principali novità del nuovo “Decreto acque potabili”

Ecco i punti salienti del nuovo decreto:

 

PFAS sotto controllo

Vengono introdotti valori limite più severi per le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), incluso il TFA (acido trifluoroacetico). Le nuove soglie saranno accompagnate da tempistiche precise per l’attuazione delle misure di controllo.

 

Materiali a contatto con l’acqua

Nasce il sistema ReMaF, dedicato all’autorizzazione e al controllo di reagenti chimici, materiali filtranti e dispositivi di trattamento che entrano in contatto con l’acqua potabile.

 

Piani di autocontrollo per edifici prioritari

Scuole, ospedali e strutture ricettive dovranno predisporre piani di autocontrollo per garantire la qualità dell’acqua, con particolare attenzione ai parametri Legionella e Piombo.

 

Comunicazione e gestione dei dati

Viene rafforzata la comunicazione tra gestori, autorità e utenze tramite l’aggiornamento dei Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA) e l’utilizzo della piattaforma AnTeA, con scadenze definite per la trasmissione dei dati.

 

Adeguamento normativo

Il decreto integra e corregge il testo del 2023, abrogando norme obsolete e riscrivendo gli allegati per una maggiore chiarezza tecnica.

 

 

Quando entra in vigore il nuovo decreto sulla qualità dell’acqua potabile?

 

Il D.L. 102/2025 entra in vigore dal 29 luglio 2025.

È quindi fondamentale che enti, gestori e strutture interessate si attivino per garantire la conformità alle nuove disposizioni.

 

Hai bisogno di supporto?

Gli esperti ISAQ Consulting sono a disposizione per fornire chiarimenti, assistenza operativa e consulenza personalizzata.

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RENTRI: al via la seconda finestra per l’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti

Dal 15 giugno al 14 agosto 2025 è attiva la seconda finestra temporale per l’iscrizione al RENTRI, il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti. Si tratta di un passaggio fondamentale per molte imprese ed enti che operano nel settore ambientale e produttivo, in linea con le nuove disposizioni normative.

 

Chi è obbligato a iscriversi al RENTRI in questa fase?

Devono iscriversi al RENTRI entro il 14 agosto 2025:

  • Enti e imprese che producono rifiuti pericolosi, con un numero di dipendenti compreso tra 11 e 50;
  • Enti e imprese produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da attività industriali, artigianali o di trattamento di rifiuti, acque e fumi, con più di 10 e fino a 50 dipendenti.

 

Cosa comporta l’iscrizione al RENTRI?

L’adesione al RENTRI implica l’utilizzo di una piattaforma digitale per la gestione della tracciabilità dei rifiuti. In particolare, i soggetti obbligati dovranno:

  • Tenere i registri di carico e scarico in formato digitale;
  • Compilare e gestire i Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR) attraverso la piattaforma RENTRI.

 

Quali sono le principali scadenze da ricordare?

  • Dal 4 novembre 2024: sarà possibile scaricare dal sito RENTRI il registro cartaceo, da adottare dal 13 febbraio 2025;
  • Dal 13 febbraio 2025: tutti i FIR, sia cartacei che digitali, dovranno essere vidimati digitalmente;
  • Dal 13 febbraio 2026: l’utilizzo dei FIR in formato digitale diventerà obbligatorio per tutti gli iscritti al RENTRI.

 

Hai bisogno di supporto?

Gli esperti ISAQ Consulting sono a disposizione per fornire chiarimenti, assistenza operativa e consulenza personalizzata sull’iscrizione al RENTRI e sulla gestione degli adempimenti ambientali.

Chiedi al tuo consulente ISAQ Consulting di fiducia oppure contattaci scrivendo a info@isaqconsulting.it o telefonando allo 0573 308142.

Protezione dei lavoratori da calore e radiazione solare: le nuove Linee di indirizzo della Regione Toscana

Con la Delibera n. 806 del 16 giugno 2025, la Giunta Regionale della Toscana ha approvato le nuove Linee di indirizzo regionali per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare. Questo importante documento, frutto della collaborazione tra Regione Toscana, INAIL, CNR-IBE e le Aziende USL toscane, rappresenta un riferimento tecnico-operativo fondamentale per tutte le aziende che devono adempiere agli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008 in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

 

Perché è importante proteggere i lavoratori dal calore e dalla radiazione solare?

Il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature estive rendono sempre più urgente la protezione dei lavoratori esposti a condizioni microclimatiche critiche, sia all’aperto che in ambienti indoor non climatizzati. Le nuove linee guida regionali forniscono strumenti concreti per valutare e gestire il rischio da calore e radiazione solare, con particolare riferimento agli articoli 28 e 181 del Testo Unico sulla Sicurezza.

 

Quali obblighi per il Datore di Lavoro?

Le aziende sono tenute a:

  • Valutare il rischio specifico nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), utilizzando indici climatici internazionali come WBGT e PHS, e strumenti tecnici disponibili sul Portale Agenti Fisici e su Worklimate.
  • Adottare misure preventive di tipo organizzativo, tecnico e procedurale, tra cui:
    • Limitare o evitare il lavoro nelle ore più calde della giornata;
    • Garantire pause in aree ombreggiate e ventilate;
    • Fornire dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati, come copricapo, indumenti anti-UV e occhiali protettivi;
    • Assicurare una corretta idratazione e una formazione adeguata sul rischio da stress termico.

Queste indicazioni si applicano anche agli ambienti chiusi non climatizzati, dove le condizioni termiche possono essere influenzate dal clima esterno.

 

Come adeguarsi alle nuove Linee di indirizzo?

È raccomandato aggiornare il DVR aziendale alla luce delle nuove linee guida, per garantire la conformità normativa ed evitare sanzioni.

Gli esperti ISAQ Consulting sono al fianco delle imprese per:

  • Valutare il rischio da microclima e radiazione solare;
  • Definire e implementare le misure preventive più efficaci;
  • Fornire formazione e consulenza personalizzata.

Per maggiori informazioni o per ricevere assistenza, contatta il tuo consulente di fiducia oppure scrivici a info@isaqconsulting.it o chiamaci allo 0573 308142.

Certificazione Parità di Genere UNI/PdR 125:2022: un vantaggio competitivo per le imprese

Certificazione per la parità di genere UNI-PDR 125:2022

In un mercato sempre più attento ai temi ESG (Environmental, Social, Governance), la certificazione sulla parità di genere UNI/PdR 125:2022 rappresenta un’opportunità concreta per le aziende italiane. Non solo un impegno etico, ma anche un vantaggio competitivo in termini di reputazione, accesso a incentivi e attrattività verso talenti e investitori.

 

Cos’è la certificazione UNI/PdR 125:2022?

La UNI/PdR 125:2022 è una Prassi di Riferimento pubblicata da UNI che definisce criteri e indicatori per valutare l’impegno delle organizzazioni nella promozione della parità di genere. Si basa su sei aree chiave:

  • Cultura e strategia;
  • Governance;
  • Processi HR;
  • Opportunità di crescita e inclusione;
  • Equità salariale;
  • Conciliazione vita-lavoro e tutela della genitorialità.

Per ottenere la certificazione, l’azienda deve raggiungere almeno il 60% dei KPI richiesti. La validità è triennale, con monitoraggi annuali.

Perché certificarsi? I vantaggi per le imprese

Le aziende certificate UNI/PdR 125:2022 possono beneficiare di:

  • Sgravi contributivi fino all’1%;
  • Premialità nei bandi pubblici e appalti, anche in ambito PNRR;
  • Miglioramento della reputazione aziendale;
  • Maggiore attrattività verso talenti e investitori;
  • Clima aziendale più inclusivo, con effetti positivi su produttività e abbassamento del turn-over di dipendenti;
  • Allineamento agli obiettivi ESG, sempre più richiesti dal mercato.

Come ISAQ Consulting ti accompagna alla certificazione

ISAQ Consulting, società del gruppo Confcommercio Pistoia e Prato, offre un servizio completo e personalizzato per accompagnare le imprese nel percorso di certificazione:

  • Analisi preliminare e gap analysis;
  • Supporto nella definizione del sistema di gestione;
  • Formazione per personale e management;
  • Assistenza nella raccolta e monitoraggio dei KPI;
  • Preparazione alla verifica con enti accreditati;
  • Supporto post-certificazione per il miglioramento continuo.

Un investimento strategico per il futuro

Investire nella parità di genere non è solo una scelta etica, ma una leva strategica per la crescita sostenibile. ISAQ Consulting è al tuo fianco per guidarti passo dopo passo verso la certificazione UNI/PdR 125:2022.

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SEMINARIO con Ispettorato del Lavoro 15/07/2025 | Le figure della sicurezza in azienda

Conosci i compiti e le responsabilità delle varie figure della sicurezza in azienda?

Sai che cosa è cambiato, in conseguenza ai più recenti aggiornamenti normativi?

Datore di Lavoro, Dirigente, Preposto, Lavoratore, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), Medico Competente, Addetti al primo soccorso e alla prevenzione incendi.

Per ognuna di queste figure ci sono precise mansioni e responsabilità che è importante conoscere per garantire la conformità in azienda e tutelare la sicurezza dei propri collaboratori.

 

🗓️ Martedì 15 luglio 2025

⏰ dalle 14:30 alle17:00

📍 a Pistoia, presso la sede di Confcommercio

risponderemo a queste e altre domande grazie al contributo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Prato-Pistoia.

 

Gli Ispettori ci aggiorneranno in merito alle responsabilità delle varie figure deputate alla sicurezza sul lavoro e approfondiranno le questioni più rilevanti per le imprese, con particolare riferimento ai processi di vigilanza e controllo.

Un’opportunità da cogliere al volo per rendere più sicure le nostre aziende.

 

La partecipazione è gratuita e i posti sono limitati.

È richiesta la prenotazione.

 

Iscriviti al seminario compilando il modulo (clicca qui).